Guggenheim collezione digitalizzata

Guggenheim collezione digitalizzata

Riguardo alla Buona Pratica 

Durante la pandemia, La Collezione Peggy Guggenheim ha trasformato la sua presenza online, rendendola il modo principale per entrare in contatto con il museo durante la sua chiusura. Sono state adattate le attività esistenti, come "Art Talks" e "Children's Day", per renderle accessibili da casa attraverso registrazioni e tutorial.

Inoltre, hanno introdotto nuovi eventi online come l'Art Quiz e la lettura dell'autobiografia di Peggy Guggenheim. Il museo ha stabilito un programma coerente, attirando un pubblico con interessi specifici. Hanno aumentato la frequenza dei post, fornendo contenuti quotidiani. In particolare, il social media manager e uno stagista hanno lavorato insieme per creare "5 Facts", condividendo dettagli meno noti sulla vita degli artisti per coinvolgere un pubblico più ampio oltre agli esperti d'arte.

L'istituzione

La Collezione Peggy Guggenheim ha organizzato un programma settimanale sui suoi canali social media durante la pandemia per continuare a condividere con il pubblico i contenuti della collezione e le conoscenze del suo staff. Ogni settimana sono state organizzate attività diverse, ognuna associata a un hashtag personale, riguardanti sia i contenuti della collezione sia la sua mostra temporanea, la vita di Peggy Guggenheim e vari aneddoti su di lei, nonché la storia contemporanea.

Il contesto

La Collezione Peggy Guggenheim contava circa 1.300 visitatori al giorno prima della pandemia, ma non ne ha avuti più nel marzo 2020 a causa dello scoppio della pandemia.

 

 

 

 

 

 

Fattori di successo

Connessione, adattamento, comunità

Pubblico di riferimento

Questa pratica si rivolge al pubblico in generale, in particolare alle famiglie e ai bambini che hanno vissuto la chiusura e hanno avuto più tempo libero da dedicare e hanno usato i social media più di prima.

In particolare, è stata inizialmente rivolta al pubblico italiano, che è stato il primo Paese in Europa ad essere chiuso. Ciò è evidente nella scelta della lingua dei contenuti: se prima l'inglese era la lingua principale utilizzata, in questo progetto la maggior parte dei contenuti è disponibile sia in inglese che in italiano.

Sostenibilità

Questa pratica è facilmente replicabile senza significativi investimenti finanziari. Molte istituzioni culturali dispongono già di canali online per realizzare attività simili. La differenza fondamentale è il tempo necessario per la creazione dei contenuti, che può mettere a dura prova il personale esistente addetto ai social media o richiedere risorse aggiuntive. Il successo di questa pratica è dovuto anche alla forte presenza della Collezione sui social media presso il suo pubblico.

Strumenti digitali

Gli strumenti tecnologici utilizzati in questa pratica sono facilmente accessibili e non richiedono conoscenze specialistiche per funzionare. I contenuti condivisi sui social media sono stati acquisiti principalmente con strumenti semplici, come gli smartphone, che sono facilmente utilizzabili da stagisti e dipendenti senza alcuna formazione o difficoltà.

Finanziamento

La buona pratica è stata finanziata esclusivamente dalla Collezione Peggy Guggenheim.

Piani

La collezione aveva già un vasto pubblico prima della pandemia ed è stata costruita durante la pandemia sul successo ottenuto in precedenza. Inoltre, la natura di queste istituzioni ha reso facile trovare contenuti da creare per i social media visivi, come Instagram, ma questo potrebbe essere diverso per altri tipi di attività culturali (come i teatri).

Organizzazione/Istituzione
Collezione Peggy Guggenheim
Link per le buone pratiche
https://www.guggenheim-venice.it/
Indirizzo
Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701, 30123 Venezia
Persona di contatto per le buone pratiche
Maria Rita Carilli, Ufficio stampa e social media Manager,info@guggenheim-venice.it